Piante e batteri
Parlando di olio nel Sud Italia non si può non parlare di Xylella, su cui ci siamo già dilungati in un articolo precedente.
Xylella fastidiosa, il batterio che sta causando l’estirpazione di migliaia di ulivi in Puglia, è diventata famosa negli ultimi 5 anni e ha risollevato in maniera repentina il problema della cura delle batteriosi endemiche sulle coltivazioni. La batteriosi dell’ulivo non è l’unica patologia batterica che desta preoccupazione e perdite economiche ingenti nell’agricoltura italiana. Un altro caso sotto i riflettori è la batteriosi del Kiwi, causata da Pseudomonas syringae pv. actinidiae, che ha avuto forte espansione negli ultimi 10 anni e ha raggiunto anch’essa un carattere endemico. Le batteriosi in campo vegetale non possono essere direttamente curate ma si deve agire in maniera indiretta eliminando le piante malate, evitando il contagio con alcuni accorgimenti agronomici ed evitando la diffusione di materiale vivaistico infetto. La ricerca sta lavorando su sistemi di prevenzione che rendano immuni, o almeno meno suscettibili, le piante non infette. Studio Tovaglieri sta collaborando ad una sperimentazione in questo senso, principalmente contro Xylella fastidiosa, ma applicabile anche al contenimento di altre patologie batteriche in campo agricolo. Nei primi mesi del 2020 saranno disponibili i primi risultati dai quali si potrà evincere se il sistema fitoiatrico che stiamo mettendo a punto può cambiare o meno il modo di affrontare il grande problema delle malattie batteriche e del loro contenimento. Vi terremo aggiornati!