Olio e olive – un anno da dimenticare e da ricordare
Che annata pazzesca! Fino a luglio le condizioni climatiche davano a pensare ad una produzione ordinariamente straordinaria, poi però sono cambiate le cose. L’alternarsi di piogge e temperature troppo elevate hanno favorito un ulteriore generazione di Bactrocera oleae – Mosca dell’ulivo, che ha devastato interamente la produzione in procinto di raccolta. Molti frantoi per superare il problema, hanno anticipato l’apertura a Settembre consentendo agli olivicoltori di conferire il raccolto per salvaguardare produzione e qualità. Ma le cose erano parse subito chiare: si stimava una perdita di produzione intorno al 40%. A conti fatti, la perdita produttiva di olio nazionale risulta superare il 70%!
Noi – per impegni diversi (!?!) – con la nostra piccola produzione in Calabria, avevamo deciso che le olive sarebbero maturate a fine ottobre… L’amara sorpresa, una volta in campo, non lasciava interpretazione sul da farsi. Non avremmo raccolto le olive. Il danno è stato rilevante: gran parte della polpa interna era erosa, mangiata e degradata e la larva, in alcune olive, era ancora viva mentre in altre si era già trasformata in pupa.
Produrre un olio senza proprietà organolettiche di rilievo, torbido, con acidità elevata ed anche poco conservabile, non avrebbe avuto senso. Abbiamo fatto cadere a terra le olive infestate e le abbiamo sotterrate lavorando il terreno con l’erpice. In questo modo abbiamo ridotto il potenziale infestante di questo insetto per l’anno prossimo.
La volontà di produrre in modo “bio – logico” non lascia scampo purtroppo quando le forze degli antagonisti superano i limiti.
Ci rifaremo l’anno prossimo!!!
Carlo Fornara