Quando tagliare un bosco diventa complicato, chiama un professionista!
Abbiamo detto, nelle scorse news, che chi vuole tagliare un bosco ha, nei casi più semplici, due obblighi: rispettare la stagione silvana e presentare una denuncia di taglio informatizzata rivolgendosi ad un soggetto abilitato a tale operazione. Che cosa può complicare la procedura?
In Lombardia le Norme Forestali Regionali contenute nel Regolamento Regionale n° 5 del 2007 e nelle successive modifiche ed integrazioni, sviscerano caso per caso l’iter da intraprendere se, per esempio, il bosco è radicato in un parco regionale oppure se la superficie su cui effettuare il taglio è maggiore di un ettaro. Il ruolo di un professionista agronomo o forestale non è solo districarsi nella complessità della casistica e seguire il procedimento conseguente, ma anche redigere e firmare i documenti richiesti dalla normativa e indispensabili per completare la pratica.
Il Regolamento del 2007 ha messo in evidenza un’altra figura professionale fondamentale: l’impresa boschiva. Se chi è proprietario di un bosco da tagliare non è in grado di effettuare il taglio autonomamente, è bene che si affidi a ditte specializzate. Ricorrere a questo servizio diventa obbligatorio per i tagli su superfici più grandi di un ettaro e/o per asportare una massa di legname superiore a quanto previsto dalle Norme Forestali Regionali. In Lombardia esiste un Albo regionale delle imprese boschive, recentemente aggiornato, che comprende attualmente circa 300 iscritti distribuiti in tutte le province.
La gestione di un bosco è spesso un costo se confrontata al misero ricavo derivante dalla legna che ha ormai raggiunto prezzi risibili quando venduta “in piedi”. Se oltre al misero guadagno si aggiungono i fastidi, gli inconvenienti e spesso le “rogne”, allora si comprende quanto sia utile affidarsi sin da subito a professionisti della materia, che magari, ma non è detto, riducono ulteriormente la marginalità, ma certamente evitano errori, reati e prese in giro.