Ci rimettiamo al lavoro!

Da lunedì 4 maggio ricominciano, oltre alle attività dell’ufficio, le attività di rilievo all’aperto dello Studio Tovaglieri e quindi anche le consulenze, l’assistenza tecnica, le analisi degli alberi.

Contattateci per informazioni e preventivi! +39 0331 958293 oppure info@studiotovaglieri.it.

Alberi: ma quanti ne analizza lo Studio Tovaglieri!

In queste settimane di meditabonda e preoccupata introspettiva e scarso lavoro, ne abbiamo approfittato per rimettere a posto l’ufficio ed archiviare pratiche, immagini e dati, ormai  tutto in digitale perché di carta ne usiamo davvero poca. Nello specifico abbiamo voluto elaborare un po’ di dati relativamente agli alberi che abbiamo visto e analizzato in questi ultimi cinque anni, dal 2015 al 2019. Sono emerse rilevanze interessanti che vogliamo condividere con chi ci legge e ci segue. In 5 anni abbiamo “visitato” 12.280 alberi! Una media di quasi 2.500 alberi all’anno. Il 67 % (8.232) di quelli analizzati  appartengono a 11 generi vegetali, come dal seguente digramma.

Tigli ed Aceri sono i più diffusi ed i più seguiti; a seguire Pioppi, Platani, Carpini, Querce e Cedri. Nella provincia di Varese effettuiamo il 54 % delle analisi arboree; a seguire la provincia di Milano con il 21% e Novara con il 10%; il restante 15 % nel resto del Nord Italia, da Trento a Torino. I motivi della richiesta di analisi dei 12.280 alberi sono sostanzialmente 3:

I clienti che si sono rivolti allo Studio Tovaglieri sono sostanzialmente Privati, Enti Pubblici e Aziende Giardinieristiche e non, secondo le seguenti proporzioni:

Le analisi effettuate sui più di 12 mila alberi sono state principalmente (più del 90 %) visive e ben 900 strumentali. Gli esiti delle analisi hanno rilevato che circa il 21 % (2.571) degli alberi analizzati sono in una classe di propensione al cedimento meritoria di attenzione e ricontrollo periodico (Classe C); circa il 3 % sono in classe C/D, un po’ più pericolosa e sui quali bisogna intervenire per garantire la sicurezza delle cose, delle persone e dei luoghi; circa il 2% degli alberi analizzati è risultato in Classe D, per cui bisogna intervenire urgentemente con la rimozione fisica del pericolo o comunque con misure urgenti di messa in sicurezza per estrema pericolosità dell’albero.

Senza impegolarsi ulteriormente in dati che potrebbero risultare noiosi, da queste elaborazioni emergono tante considerazioni e  riflessioni che possono essere riassunte in due affermazione: ma quanti alberi abbiamo guardato, visitato e toccato! Ma quante cose ci hanno insegnato e trasmesso questi alberi con i quali abbiamo trascorso molto tempo ascoltandoci in silenzio! Questo è parte del lavoro dell’agronomo.

Studio a regime ridotto ma ci siamo!

Lo Studio Tovaglieri sta lavorando a regime ridotto ed i tecnici lavorano da casa.

Per il momento non possiamo venire ad analizzare la sicurezza dei vostri alberi o a vedere se le coltivazioni dei vostri vivai procedono bene o a consigliare come riprendere dall’inverno i vostri tappeti erbosi, ma possiamo comunque rimanere in contatto con l’utilizzo delle tecnologie che sono disponibili e che è ora di iniziare ad usare bene per esserci utili, l’uno con l’altro.

Vediamo cosa si può fare in questa forzata ma necessaria distanza che ci separa. Prendete lo smartphone ed andate nel parco, nel giardino, in vivaio o dove c’è il verde oggetto della vostra passione o lavoro e seguite queste istruzioni dell’agronomo; se notate qualcosa di quanto qui di seguito richiamato, fotografate (bene, mi raccomando!) e mandateci le immagini più significative all’indirizzo info@studiotovaglieri.it e vi risponderemo come se fossimo lì con voi, con i consigli degli interventi necessari che potete fare voi o far fare dai vostri professionisti di fiducia del verde o che vi sapremo indicare noi.

Alberi

  • per molti alberi sono gli ultimi momenti in cui sono senza foglie: guardare bene la chioma se ci sono rami secchi, cedimenti o rotture o anomalie;
  • ispezionare la parte basale, il tronco fino all’inserzione delle branche primarie, controllando l’eventuale presenza di essudati, spaccature, insetti o funghi;
  • controllare il terreno alla base dell’albero e per tutta la superficie in cui si suppone siano sviluppate le sue radici e verificare l’assenza di spaccature o sollevamento del terreno, radici affioranti, funghi anomali.

Vite

  • Controllare il regolare rigonfiamento delle gemme lungo tutto il tralcio (o sullo sperone) e valutare la rifinitura della potatura con il rilascio del corretto numero di gemme per controllare la produzione;
  • Valutare la copertura ed il livello di sviluppo delle infestanti per decidere se ricorrere anche al controllo pre emergenza.

Prato

  • Controllare che l’erba, anche se apparentemente secca, sia attaccata al terreno e non si stacchi se tirata con le mani;
  • Verificare la fittezza dell’erba ed il colore che deve già apparire verde vivace se si è concimato qualche settimana fa;
  • Ricercare eventuali localizzati sollevamenti del tappeto erboso dovuti a talpe, topolini o arvicole.

Azalee sia in campo che nei tunnel

  • Controllare che le gemme da fiore ci siano e si presentino ingrossate, sode e quindi vitali;
  • Controllare che le foglie abbiano un colore verde intenso e che non presentino decolorazione dovute ad all’attacco di tingide di cui non si devono trovare né esuvie (esoscheletro), né i suoi escrementi (puntini neri) sulla pagina inferiore della foglia.

Scriveremo ancora, con altri suggerimenti, fino a quando non potremo interagire di persona!

Il Diserbo Chimico delle erbacce negli ambienti pubblici è possibile o no?

L’utilizzo dei prodotti fitosanitari (così vengono classificati anche i diserbanti) è vietato negli ambienti pubblici. Per controllare le infestanti sui marciapiedi, a bordo strada, nei ciottolati, tra gli autobloccanti, nei parcheggi e nei piazzali, la legge dice di privilegiare metodi alternativi all’uso di prodotti chimici per salvaguardare la salute dell’uomo e l’ambiente. Le soluzioni alternative sono varie e talvolta fantasiose, ma alla fine costano di più, non inquinano meno ed il risultato non è neppure quello atteso e pari allo standard del diserbo chimico. La normativa, a leggerla bene, non vieta in modo assoluto l’utilizzo dei diserbanti; non è neppure l’obiettivo dichiarato!

La legge consente al consulente fitosanitario, figura qualificata con precisi requisiti, che non identifica soluzioni alternative efficaci e praticabili all’utilizzo di prodotti chimici di sintesi, di prescriverne l’utilizzo condizionato al rispetto di precise indicazioni basate sulla valutazione dei rischi connessi per la salute umana e l’integrità ambientale, affinché questi siano annullati o comunque circoscritti e sopportabili.

Lo Studio Tovaglieri, in qualità di consulente fitosanitario di diverse realtà pubbliche (Comuni ed Aziende Speciali), ha maturato una notevole esperienza tecnica e giuridica in materia ed ha redatto decine di Piani di Utilizzo dei Prodotti Fitosanitari diserbanti sia per chi utilizza il proprio personale operativo, sia per chi ricorre all’affidamento tramite appalto del servizio di gestione della vegetazione infestante.

Il Piano di Utilizzo dei Prodotti Fitosanitari diserbanti che redige lo Studio Tovaglieri, non è una raccolta di suggerimenti e buone indicazioni operative, ma un vero e proprio supporto anche a portata di smartphone, per indicare dove è possibile utilizzare il diserbo e dove è necessario ricorrere ad altri tipi di controllo delle infestanti.

Oltre al Piano di Utilizzo dei Prodotti Fitosanitari, lo Studio Tovaglieri fornisce, a completamento del servizio, l’istruzione e l’aggiornamento del personale operativo e il controllo dell’operato.

Per informazioni, approfondimenti e preventivi sul Piano di Utilizzo dei Prodotti Fitosanitari contattateci! info@studiotovaglieri oppure 0331 958293.

Perché cade un albero?

Troppo spesso un albero viene considerato pericoloso perché è di grandi dimensioni o perché la sua maestosità incombe sulla abitazione, sul parcheggio, ovvero su tutte quelle aree fruite da persone in nei diversi momenti della giornata.

Un albero grande non è per forza un albero pericoloso, ma è sicuro che, in caso di caduta, il danno risulterebbe maggiore di quello causato da un albero di dimensioni modeste.

Perché un albero cade? L’albero è un’entità fisica e meccanica oltre che biologica, con una chioma che fa vela, con un peso ed un baricentro ponderale e un sistema radicale che lo àncora al terreno. La caduta di un albero può essere determinata da molti fattori, alcuni inevitabili come le trombe d’aria che travolgono tutto, sia piante sane che pericolanti.  Senza arrivare a questi estremi, le raffiche di vento forte, come è avvenuto nelle scorse settimane, comportano statisticamente la caduta di un numero maggiore di alberi in confronto alla normalità del regime di quiete atmosferica. Quasi sempre gli alberi che si sradicano o si stroncano hanno difetti strutturali oppure sono compromessi da malattie. Questo suggerisce che è possibile prevenire lo schianto degli alberi in una proprietà!

L’agronomo si occupa della valutazione dello stato di salute e sicurezza degli alberi proponendo un servizio di diagnosi differenziata a seconda della situazione. Nei casi di grandi proprietà con un consistente patrimonio arboreo si procede primamente con uno screening iniziale; con questa analisi visiva speditiva emergono sul totale degli alberi quelle situazioni problematiche da affrontare con interventi urgenti per rimuovere le evidenti pericolosità o mediante approfondimenti di indagine per definire la Classe di Propensione al Cedimento dell’albero. L’approfondimento consiste in una indagine visiva attenta e condotta secondo un protocollo definito (VTA – Visual Tree Assessment), o se necessario anche strumentale, che indaga le caratteristiche fisiche, meccaniche e sanitarie degli alberi.  

Quando si ha timore o sospetto di potenziale pericolosità derivante dallo stato di salute e sicurezza di un albero si interpella il dottore agronomo qualificato ed esperto in materia, non un giardiniere per tagliare dei rami, magari in modo anche maldestro, procurando danni e perdita di valore biologico, paesaggistico ed economico dell’albero.

L’Agronomo e la Proprietà Immobiliare: nasce la collaborazione con Confabitare della Provincia di Varese

Da febbraio 2020 Studio Tovaglieri inizia una collaborazione con Confabitare, associazione di proprietari immobiliari che offre ai propri associati servizi legati alla gestione della proprietà immobiliare, garantendo un’assistenza in materia legale, tecnica, tributaria, amministrativa, contrattuale, sindacale e, da ora, anche agronomica.

Un agronomo si occupa di verde ornamentale e verde urbano, sia pubblico che privato, perciò è un professionista prezioso per chi gestisce una proprietà immobiliare, di piccola, media o grande entità. Alcune delle problematiche che un proprietario si trova ad affrontare possono essere affidate ad un agronomo che si dedica alla gestione del Patrimonio Verde di ogni proprietà in tutti i suoi aspetti, da quelli tecnici a quelli giuridici, da quelli progettuali a quelli economici.

Ecco alcuni dei servizi di interesse per la proprietà immobiliare:

  1. Valutazione dello stato di salute e sicurezza degli alberi: gli alberi fanno parte del paesaggio urbano, quando raggiungono dimensioni importanti è consigliabile valutarne periodicamente lo stato salute e sicurezza, la propensione al rischio e gli interventi da attuare per garantire la sicurezza di chi fruisce gli ambienti.
  2. Perizie tecnico-giuridiche sulle problematiche tra proprietà confinanti: gli alberi cambiano nel tempo, crescono, perdono foglie e possono creare disagi alla proprietà confinante, fino ad originare vertenze legali che richiedono la figura di un professionista qualificato che affianca il legale.
  3. Progettazione del Verde nuovo o da ristrutturare: gli spazi verdi, grandi o piccoli, devono essere organizzati, progettati e qualche volta ammodernati e ripensati affinché sia possibile una reale fruizione piacevole e sicura per chi li vive.
  4. Piani di manutenzione ordinaria e straordinaria del verde: la manutenzione del verde implica operazioni semplici come il taglio dell’erba, ma anche la potatura delle piante, l’irrigazione ed il controllo delle malattie e degli insetti che richiedono organizzazione, coordinamento e controllo del personale operativo (giardinieri) che l’agronomo sa come scegliere, impostare e gestire sia dal punto di vista tecnico che contrattuale.
  5. Perizie di stima dei valori del terreno e della vegetazione: una delle attività sempre più richiesta dell’agronomo è la definizione del valore economico del patrimonio verde di una proprietà, ovvero di quello che viene definito soprassuolo verde che nel tempo, se ben mantenuto, da valore all’immobile.
  6. Analisi di laboratorio su terreni, acque di irrigazione, malattie delle piante: l’agronomo non si occupa solo di fare star bene le piante con opportuni piani biotecnici di concimazione del terreno, ma riconosce e risolve anche i problemi dei parassiti dei vegetali, degli insetti che attaccano le piante e di quegli insetti che molestano l’uomo, predisponendo piani di intervento rispettosi dell’ambiente e della salute umana.

Per gli iscritti a Confabitare un agronomo dello Studio Tovaglieri si renderà disponibile per consulti gratuiti organizzati presso la sede dell’associazione; per particolari prestazioni professionali che richiedano sopralluoghi, rilievi, analisi, relazioni, lo Studio applicherà uno sconto minimo del 20 % dal proprio tariffario.

Piante e batteri

Parlando di olio nel Sud Italia non si può non parlare di Xylella, su cui ci siamo già dilungati in un articolo precedente.

Xylella fastidiosa, il batterio che sta causando l’estirpazione di migliaia di ulivi in Puglia, è diventata famosa negli ultimi 5 anni e ha risollevato in maniera repentina il problema della cura delle batteriosi endemiche sulle coltivazioni. La batteriosi dell’ulivo non è l’unica patologia batterica che desta preoccupazione e perdite economiche ingenti nell’agricoltura italiana. Un altro caso sotto i riflettori è la batteriosi del Kiwi, causata da Pseudomonas syringae pv. actinidiae, che ha avuto forte espansione negli ultimi 10 anni e ha raggiunto anch’essa un carattere endemico. Le batteriosi in campo vegetale non possono essere direttamente curate ma si deve agire in maniera indiretta eliminando le piante malate, evitando il contagio con alcuni accorgimenti agronomici ed evitando la diffusione di materiale vivaistico infetto. La ricerca sta lavorando su sistemi di prevenzione che rendano immuni, o almeno meno suscettibili, le piante non infette. Studio Tovaglieri sta collaborando ad una sperimentazione in questo senso, principalmente contro Xylella fastidiosa, ma applicabile anche al contenimento di altre patologie batteriche in campo agricolo. Nei primi mesi del 2020 saranno disponibili i primi risultati dai quali si potrà evincere se il sistema fitoiatrico che stiamo mettendo a punto può cambiare o meno il modo di affrontare il grande problema delle malattie batteriche e del loro contenimento. Vi terremo aggiornati!

Assaggiamo l’Extra Tova 2019

La serata del primo venerdì di dicembre è dedicata all’olio!

Sarà possibile assaggiare l’Extra Tova 2019, olio extra vergine di oliva prodotto qualche settimana fa dalle olive dei Tenimenti Tovaglieri di Castrovillari, in provincia di Cosenza.

Le olive vengono raccolte con un pettine vibrante, elettroportato, che facilita la caduta delle olive su reti posate sul terreno. Le olive sono poi recuperate dai teli e nel giro di poche ore conferite al frantoio dove vengono vagliate per eliminare foglie e rametti, lavate e poi passate alla molitura. Nel processo di molitura, le olive vengono sottoposte ad azioni meccaniche che provocano la rottura della parete cellulare e delle membrane: in questo modo i succhi cellulari, e quindi l’olio, fuoriescono dal frutto permettendo di raccogliere il prodotto e di passare alle fasi successive di lavorazione.

Quest’anno la siccità estiva si è fatta sentire e la resa in olio è stata del 12,9 %.

I parametri di qualità che permettono di classificare l’olio come extra vergine sono parametri oggettivi, mentre il sapore e l’indice di gradimento del consumatore sono valutati in modo soggettivo. Vi invitiamo perciò ad assaggiare l’Extra Tova 2019 e dirci cosa ne pensate. Ovviamente può anche essere prenotato nelle confezioni da 750 ml, 3 lt o 25 lt.

Vi aspettiamo venerdì 6 dicembre alle 21.00 presso la nostra sede di Golasecca!

Ospiti sgraditi nel terreno

La serata gratuita del primo venerdì del mese di novembre è dedicata al terreno.

Parleremo degli ospiti sgraditi nel terreno di orto, giardino, tappeto erboso, dalle larve di Popillia che quest’anno sono numerosissime, alle talpe che infestano i prati. Come prevenire questi problemi? Come affrontarli?

Vi aspettiamo venerdì 8 novembre alle 21.00 presso la nostra sede di Golasecca per la serata Ospiti indesiderati nel giardino: lotta a topi e talpe.

Extra Tova 2019

Proprio in questi giorni è in corso la raccolta delle olive nei Tenimenti Tovaglieri di Castrovillari, in provincia di Cosenza.

La destinazione di queste olive è l’olio “Extra Tova”, olio extra vergine di oliva prodotto da qualche anno dal dott. Andrea Tovaglieri.

L’olio, per essere definito extra vergine, deve essere ottenuto dalla spremitura delle olive esclusivamente con mezzi meccanici e processi fisici che non causino alterazione dell’olio e deve avere una acidità totale massima pari allo 0,8%.

Diversi fattori contribuiscono all’ottenimento di standard di qualità, tra questi il momento della raccolta. Come si vede dalle fotografie la raccolta ideale è quando l’invaiatura, ovvero il cambiamento di colore del frutto che muta dal verde al violaceo, è al 50-60%. Le olive devono essere raccolte quando hanno il massimo sviluppo ed una buona maturazione o “inoliazione”, cioè l’arricchimento in olio che avviene durante la progressiva maturazione.

Vi invitiamo ad assaggiare l’Extra Tova 2019 all’inizio del mese prossimo, durante la serata del 6 dicembre dedicata all’olio!