Che stile ha il mio giardino? – parte 2 –
Nell’articolo precedente ci chiedevamo: ci sono degli stili dai caratteri definiti che possono farci da linea guida e aiutarci a capire quale strada percorrere nelle fasi della progettazione, o riprogettazione, del nostro giardino? La risposta è sì, eccome: la storia ci ha consegnato innumerevoli, e una più ammirabile dell’altra, realizzazioni di giardini. Allora, senza pretesa di fare la storia del giardino, vediamo sinteticamente le caratteristiche fondamentali di alcuni stili, dei quali magari avrete qualche volta già sentito parlare: il giardino formale, caratterizzato da prospettiche forme regolari e geometriche sia nella suddivisione degli spazi sia nella struttura della vegetazione che, con l’impiego di piante sempreverdi e che ben sopportano le potature, viene scolpita in vere e proprie sculture vegetali, accanto a specchi d’acqua geometrici, fontane e statue; il giardino informale, che si rifà alle composizioni che si trovano in natura, attraverso l’avvicendarsi di grotte, ruscelli, cespugli in forma libera, un luogo da scoprire man mano che lo si attraversa e dove le emozioni e lo stupore colgono il visitatore allo svoltare di ogni angolo; il giardino zen, che si caratterizza per pochi elementi definiti e imprescindibili come rocce, sabbia fine, acqua in movimento e piante sempreverdi dalla crescita lenta e dalle forme scultoree, dove l’armonia e l’equilibrio di forme e spazi minimali conciliano la meditazione e il raccoglimento; il giardino roccioso, costituito da roccaglie e massi decorativi tra i quali trovano posto piante tappezzanti, ricadenti e cuscini di fiorellini ispirati ai luoghi secchi o di montagna.
Insomma, le possibilità sono davvero infinite e, alla fine, lo stile giusto sarà un giusto insieme di elementi che parleranno di voi e delle vostre emozioni: lo Studio Tovaglieri studierà per voi e con voi la migliore soluzione, proprio come una brava sarta vi cucirebbe un bell’abito su misura, anche di budget.
Diana Marchesin